di Claudio Dionesalvi, 18.1.2014
A Cosenza nessuno ricordava più
l’edificio della Banca d’Italia. Ieri pomeriggio oltre cento persone
hanno fatto irruzione nel palazzo, occupandolo fino a tarda sera.
Famiglie di migranti e cosentini, occupanti ed attivisti del
comitato «Prendocasa», sono penetrati nell’edificio storico, nel
cuore della città, per denunciare la vergogna dell’ennesimo immobile
abbandonato da anni al degrado, mentre in migliaia abitano in
appartamenti fatiscenti, pagano affitti insostenibili o vivono
nell’incubo di uno sfratto imminente.
Soltanto il 5% dell’edificio occupato ieri è di proprietà dello Stato. Il resto è nelle grinfie di diverse banche, come decine di altri edifici presenti nell’area urbana, disabitati, ostaggi di rocambolesche speculazioni finanziarie.
Soltanto il 5% dell’edificio occupato ieri è di proprietà dello Stato. Il resto è nelle grinfie di diverse banche, come decine di altri edifici presenti nell’area urbana, disabitati, ostaggi di rocambolesche speculazioni finanziarie.
«Prendocasa», a Cosenza, gestisce tre
occupazioni di palazzi ad uso abitativo. L’ultima palazzina
recuperata, di proprietà dell’ordine delle Canossiane, già finita
nel mirino delle locali voraci lobby del mattone, accoglie decine di
famiglie. È un’occupazione che si sta rivelando un’esperienza di
formidabile valore sociale. Intanto si allarga di giorno in giorno
l’area delle persone che fanno riferimento al comitato,
disponibili ad occupare altri immobili abbandonati pur di
ottenere un tetto. «Oggi – spiegavano gli attivisti –
simbolicamente ci riappropriamo dell’ex sede di Banca d’Italia per
lanciare un messaggio forte rispetto al disagio che in questa
città stanno vivendo centinaia di persone a causa della crisi
e dell’immobilismo del governo e degli enti locali».
Pesanti gli slogan scanditi contro il
ministro Lupi: «È rimasto sordo alle richieste dei movimenti per il
diritto all’abitare che hanno dato vita all’assedio del 19 ottobre
scorso a Roma, e all’accampata di Porta Pia». Ma sotto accusa è l’intero
esecutivo: «Di fronte a migliaia di sfratti per morosità –
prosegue «Prendocasa» – il governo ha varato una moratoria solo
per gli sfratti per fine locazione. La misura del (finto) reddito di
cittadinanza (che a conti fatti avrebbe elargito ben 8 euro a testa
mensili!) proclamata come la soluzione contro la povertà
dilagante, è già sparita dall’agenda politica mentre la
disoccupazione ha raggiunto i livelli del ‘77». In serata, dopo
essere uscito dal palazzo di Banca d’Italia, un corteo spontaneo ha
attraversato le principali vie della città, riscuotendo il
consenso di moltissime persone.
Sotto la sede del Pd, definito
«protettore dei palazzinari cosentini», la contestazione più
aspra. Per i prossimi giorni «Prendocasa» annuncia altre
iniziative di lotta. «In uno dei territori più cementificati
degli ultimi anni, dove si sono combattute diverse guerre di mafia in
nome di interessi legati all’edilizia, vogliamo continuare
a denunciare la condizione disperata di centinaia di famiglie che
non trovano risposte al bisogno abitativo».
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