A pochi giorni di distanza dallo “spettacolare” e indecoroso sgombero
dello stabile occupato dalle famiglie senza tetto e dal comitato
PrendoCasa, sito nel pieno centro della
città dei Bruzi, il Comitato Ambientale Presilano si trova a dover
nuovamente manifestare, tramite questo comunicato, la totale complicità e
solidarietà alle compagne e ai compagni di PrendoCasa.
Abbiamo appreso dai quotidiani locali delle indagini in corso da parte della Procura di Cosenza, che paventa la maldestra costruzione di un altro grottesco teorema accusatorio nei confronti del movimentismo cosentino. Dopo la figuraccia dall’arcinoto processo al “Sud Ribelle”, riprovano a fare breccia nell’onda di protesta che è montata in questi mesi nell’area urbana. Secondo la Procura le occupazioni a scopo abitativo sono finalizzate a estorcere denaro ai senzacasa. L’accusa è molto pesante, si tratta di associazione a delinquere.
L’inchiesta cosentina è ovviamente legata alla repressione che stanno subendo in movimenti per il diritto alla casa in ambito nazionale. Difatti, in questi giorni stiamo assistendo a sgomberi coatti e violenti, leggi speciali (decreto Lupi), arresti preventivi e campagne a mezzo stampa che definire diffamatorie è poco.
Lo scopo è chiaro. Si vuole criminalizzare il movimento e per l’ennesima volta tracciare una linea di demarcazione tra buoni e cattivi. L’obiettivo è anche quello di sfaldare il trade union creatosi negli ultimi mesi tra i comitati territoriali di diversa matrice.
Dividi et impera è un motto che non passa mai di moda, specie in un Paese tendenzialmente reazionario, quindi convergente a destra.
La politica sociale del Governo Renzi si basa sulla repressione di ogni forma di dissenso. Il potere neoliberista, che oggi in Italia ha il volto “pulito” dei “rottamatori” e/o del “nuovo che avanza”, ha dichiarato guerra ai diritti fondamentali a colpi di privatizzazioni e austerity, in nome della competitività, della flessibilità, del mercato globale e del “ce lo chiede l’Europa”.
Non possono sempre essere i ceti disagiati a dover subire il tracollo di un sistema. Noi, in netta antitesi con le strategie governative, portiamo avanti la politica dei Beni Comuni, della convivialità e della solidarietà.
L’anatema dell’infamia è stato lanciato.
Il Comitato Ambientale Presilano non ci sta a questo abuso di potere e si schiera senza se e senza ma a fianco del Comitato PrendoCasa di Cosenza e degli altri compagni e compagne vittime di questa persecuzione.
#ComitatoAmbientalePresilano
Abbiamo appreso dai quotidiani locali delle indagini in corso da parte della Procura di Cosenza, che paventa la maldestra costruzione di un altro grottesco teorema accusatorio nei confronti del movimentismo cosentino. Dopo la figuraccia dall’arcinoto processo al “Sud Ribelle”, riprovano a fare breccia nell’onda di protesta che è montata in questi mesi nell’area urbana. Secondo la Procura le occupazioni a scopo abitativo sono finalizzate a estorcere denaro ai senzacasa. L’accusa è molto pesante, si tratta di associazione a delinquere.
L’inchiesta cosentina è ovviamente legata alla repressione che stanno subendo in movimenti per il diritto alla casa in ambito nazionale. Difatti, in questi giorni stiamo assistendo a sgomberi coatti e violenti, leggi speciali (decreto Lupi), arresti preventivi e campagne a mezzo stampa che definire diffamatorie è poco.
Lo scopo è chiaro. Si vuole criminalizzare il movimento e per l’ennesima volta tracciare una linea di demarcazione tra buoni e cattivi. L’obiettivo è anche quello di sfaldare il trade union creatosi negli ultimi mesi tra i comitati territoriali di diversa matrice.
Dividi et impera è un motto che non passa mai di moda, specie in un Paese tendenzialmente reazionario, quindi convergente a destra.
La politica sociale del Governo Renzi si basa sulla repressione di ogni forma di dissenso. Il potere neoliberista, che oggi in Italia ha il volto “pulito” dei “rottamatori” e/o del “nuovo che avanza”, ha dichiarato guerra ai diritti fondamentali a colpi di privatizzazioni e austerity, in nome della competitività, della flessibilità, del mercato globale e del “ce lo chiede l’Europa”.
Non possono sempre essere i ceti disagiati a dover subire il tracollo di un sistema. Noi, in netta antitesi con le strategie governative, portiamo avanti la politica dei Beni Comuni, della convivialità e della solidarietà.
L’anatema dell’infamia è stato lanciato.
Il Comitato Ambientale Presilano non ci sta a questo abuso di potere e si schiera senza se e senza ma a fianco del Comitato PrendoCasa di Cosenza e degli altri compagni e compagne vittime di questa persecuzione.
#ComitatoAmbientalePresilano
#PrendoCasaCosenza
Nessun commento:
Posta un commento